In evidenza L'opinione — 28 January 2015

 

di Davide Ciliberti

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Difficile trovare ancora qualche spunto di commento sull’ormai leggendario sito Verybello.it
La perfetta sintesi delle abilità del nostro Ministero del Turismo nel gestire la materia di cui è competente

Presentato in pompa magna  con tanto di conferenza stampa dal Ministro del Turismo Franceschini, quello delle Politiche Agricole Martina, dall’AD di Expo Sala, e dal sottosegretario Borletti Buitoni si è rivelato in breve - qualche minuto circa – un bagno di sangue senza precedenti.

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Sui succitati mi freno sul commento. Anche in questo caso c’è poco da aggiungere

Pongo a me stesso però una semplice domanda?
Ma costoro ‘sto veribello l’hanno mai provato?

No, dico,  perché oggi, nella data in cui vi scrivo, calandomi nei panni di un turista, tralasciando il discorso della lingua e compatibilità mobile, quindi immaginando di essere un avventore estero pronto ad abbeverarsi alla sbandierata cascata di eventi, mi son detto: “Vediamo un po’ che c’è da fare di bello, anzi di verybello, stasera a Milano…”

Compilo i campi di data e località, lascio aperte tutte le opzioni per quanto riguarda la categoria di evento, clicco ”enter” tutto pieno di euforia e curiosità, forse anche in po’intimorito dal sicuro imbarazzo della scelta. Perché ovviamente, Milano è la grande Milano. la Milano dell’Expo. Chissa quante belle cose da fare.

Risultato = zero (nada, rien, nothing at all…)

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Ohibò! Magari ho beccato la serata storta per Milano. Una sfortunata convergenza astrale mi ha fatto beccare il giorno in tutto l’intrattenimento della locomotiva d’Italia è chiuso per ferie: niente Triennale, palazzo Reale, un concertino al Blue Note, due salti al Tunnel o al Biko, un eventino al sapor di salamella, una vernice di qualche artistoide… Nada.

Capita… Alla fine ho digitato Milano, mica Parigi, Londra o Berlino….

Allora proviamo Roma….
Ecco, scritto Roma, solita data di oggi. E daje che qualcosa c’è di sicuro…
Risultato = preciso, preciso quello di Milano. Cioè nulla

Capita… Anche in questo caso ho soltanto digitato Roma, mica Atlantide, Babilonia o la città sotterranea costruita dai Maya attualmente abitata dai marziani…

Vabbè, mi dico, proviamo con la città di Dante (ops, pardon… di Renzie..). Di sicuro non sbaglio…
Idem con patate! No cioè neppure le patate, neppure un appuntamento per l’inaugurazione di un kebbabbaro cinese….

Allora.

Mettiamola così. La gestione del turismo in Italia è, allo stato attuale, un po’ come se gli emiri sauditi non facessero un dollaro col petrolio. Anzi piangessero tutte le sere in diretta nazionale, come fa il sindaco di Roma in primis (e dietro di lui gli altri 8799), reclamando al proprio governo, cioè allo Stato, cioè a me, soldi per “promuovere il petrolio”…

I nostri amministratori sono seduti su un territorio che dal punto di vista turistico è molto più della lampada di Aladino.
Il turismo è probabilmente l’asset principale (nel breve, medio, lungo e lunghissimo periodo) del nostro paese.
Com’è possibile che la gestione di ministri, enti, contro-enti e amministratori riesca a farlo diventare persino una voce di costo (anziché di enorme profitto)?

La risposta? In estrema sintesi?
Beh… verybello

 

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