In evidenza News — 07 febbraio 2019

 

Nel 2018 il libro italiano si conferma la prima industria culturale del Paese e la quarta editoria in Europa. Nel quadro di un generale rallentamento dell’economia nazionale fa segnare tuttavia un –0,4% di fatturato, dopo il + 5,8% del 2017, nei canali trade (librerie, grande distribuzione organizzata, store on line compresa la stima di Amazon a cura dell’AIE). Sono circa 1,442 miliardi di euro a prezzo di copertina. 

La libreria resta il canale di vendita privilegiato dai lettori e dai giovani, intercettando il 69% degli acquirenti 2018. Cresce il peso delle librerie online, che rappresentano il 24% degli acquisti di libri (1 libro su 4 oggi si compera così; era il 3,5% nel 2007). La grande distribuzione copre il 7% delle vendite (era il 17,5% nel 2007, l’8,7% lo scorso anno).

Cresce (anche se più debolmente rispetto agli anni 2010-2016) il mercato ebook, che ha raggiunto quota 67milioni di euro, pari a circa il 5% del mercato trade di varia.

Legge nel 2018 il 65,4% degli italiani (popolazione 14-75anni) – Sono 29,8milioni gli italiani che hanno letto almeno un libro nell’ultimo anno tra romanzi, saggi, gialli, fantasy, manuali e guide. I comportamenti di lettura si fanno sempre più articolati: legge solo libri di carta il 62% della popolazione, solo ebook e audiolibri l’8%, mentre per il restante 30% è indifferente il supporto di lettura. Con il 62% di lettori (di libri di carta) l’Italia continua, tuttavia, ad occupare le posizioni di coda nel ranking europeo: dietro ci sono solo Slovenia, Cipro, Grecia e Bulgaria.

I lettori forti motore del mercato del libro. Chi legge più di un libro al mese (+ di 12 all’anno), i cosiddetti lettori forti, sono circa 5milioni: si stima che generino ben 54milioni di copie vendute. Se ad essi si sommano coloro che leggono 7-11 libri all’anno (stime basate sulle dichiarazioni degli intervistati) ne emerge che il 36% dei lettori generano il 68% delle copie vendute.

Legge il 91% dei 4-9enni e l’88% nella fascia 10-14 anni. Con il crescere dell’età il valore scende progressivamente fino al 72% dei 45-54enni, che diventa il 23% dei 65-74enni.

Il dato dal grande significato – commenta Davide Ciliberti, a capo dell’agenzia di comunicazione Purple & Noise PR – è proprio quello del canale di vendita. La libreria ancora oggi surclassa Amazon e compagnia cantante. Non mi stupisco di ciò – continua l’esperto di comunicazione – dacchè i libri sono opere cartacee, il resto, e mi riferisco alle versioni online, sono un altra cosa. Alla stregua di una trasposizione cinematografica di un romanzo. E chiunque passi di fronte ad una libreria, sia nella grande città sia, e soprattutto nei piccoli centri, è comunque catturato dalla voglia di entrarvi. Ritengo perciò che, a dispetto del coro che vede l’editoria sul viale del tramonto, il mercato del libro e della lettura ha un enorme potenziale inespresso. Il problema oggi purtroppo sono gli editori cui invece il web offrirebbe enormi opportunità per promozionare il prodotto libro-cartaceo e perciò rilanciare e fare crescere significativamente mercato e con esso la cultura, impolverati e ancorati ad una retrograda supponenza che gli impedisce da questo punto di vista di vedere e soprattutto ammettere la loro obsolescenza generazionale”

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